Dove è ubicata

La fontana dista circa 4 chilometri fuori dal centro abitato di Ovada (Al) lungo la Statale 456 del Turchino in direzione Genova. La si trova sulla sinistra poco sotto la sede stradale. Andando indietro nel tempo si è certi che esistesse già ad inizio del secolo scorso e per diversi decenni è servita da approvvigionamento delle famiglie che risiedevano nelle case limitrofe che ne utilizzavano l’acqua per l’uso domestico.

In seguito, grazie alle trivellazioni, le case furono dotate di acqua corrente e l’importanza della fontana venne meno.

 

Fausto Coppi e la fontana

Fausto Coppi, in preparazione della Milano - Sanremo, era solito percorrere in diverse uscite il tratto di strada che da Ovada porta al Turchino. A quei tempi il Passo appenninico rappresentava l’unica vera asperità della ‘Classicissima’ e spesso ne diventava determinante per frazionare il gruppo e consentire ai principali favoriti di involarsi verso la riviera ligure fino allo striscione di arrivo posto nella città dei fiori.

Tra i gregari del ‘Campionissimo’ a vestire i colori della ‘Bianchi’ vi era anche l’ovadese Franco Giacchero, vincitore del Tour del Marocco del 1952, che lo accompagnava in queste uscite di allenamento. Al seguito dei ciclisti non sempre vi era una ammiraglia e, proprio per questo motivo, trovare una fontana dalla quale dissetarsi e riempire la borraccia era quasi necessario. Ad essere scelta dall’‘Airone’ fu una fontana posizionata a bordo strada in prossimità della località ‘Panicata’, alcune centinaia di metri dopo il secondo passaggio a livello della linea ferroviaria Ovada - Genova.

coppi piazza castello

A volte capitava che alcune persone, che risiedevano nelle vicinanze della fontana, riconoscessero Coppi e noncoppi lungorba perdevano di certo l’occasione per avvicinarvisi e salutarlo. Tra questi vi era anche Gianni Pastorino, allora bambino che oggi, ormai ultra settantenne, ricorda perfettamente alcuni incontri con il ‘Campionissimo’, purtroppo, però, allora non esistevano i telefonini e le macchinette fotografiche erano un lusso che non tutti potevano permettersi, conseguentemente a ciò non esiste alcuna immagine che ne abbia immortalato gli episodi. La sorgente, dopo diversi decenni, ha ridotto sensibilmente la propria portata idrica ed attualmente è regolata da un rubinetto. Nel tempo è stata lasciata andare ad uno stato di abbandono ed incuria ma, fortunatamente, l’associazione “Amici del Borgo” di Ovada ha deciso di farsi carico nel riportarla agli antichi splendori, perché per tutti gli ovadesi, e ancor più per gli appassionati di ciclismo, è sempre rimasta la ‘Fontana di Coppi’.

 

Il recupero della fontana

foto fontana“L’idea di recuperare l’area della fontana parte da lontano, addirittura dal 1990, quando la proposi a Lorenzo Bottero, Direttore del settimanale Ovadasport e a Tonino Rasore, Presidente della Pro Loco. Entrambi si adoperarono per la sua realizzazione ma, purtroppo, per diverse ragioni, non se ne fece nulla.

Passati oltre trent’anni ho ripreso quell’idea e l’ho proposta all’associazione ‘Amici del Borgo’ che si è resa disponibile a collaborare nel progetto. E questa volta abbiamo raggiunto il traguardo, anche grazie alla disponibilità della proprietà del terreno e della fontana che ne ha concesso l’uso, al Comune di Ovada e a diverse ditte locali che hanno portato un fattivo contributo”.

A parlare è Diego Sciutto che, insieme ad altri volontari, hanno ripulito l’intera area riportandola da uno stato di assoluto abbandono ad un luogo accogliente.

 

 

 

 

L’inaugurazione

Si è tenuta sabato 19 Marzo 2022 in anticipo di poche ore sul passaggio della Milano - Sanremo. Alla cerimonia, alla quale ha preso parte un folto pubblico di appassionati delle due ruote, ha presenziato Faustino Coppi, figlio del ‘Campionissimo’, il quale ha effettuato il simbolico taglio del nastro e, con sincera commozione, ha affermato:

“Mi stupisce e riempie di orgoglio vedere come le persone continuino a dimostrare tanto affetto a papà, si vede che ha lasciato un segno profondo”.

A chiusura della cerimonia gli “Amici del Borgo” hanno consegnato una pergamena ricordo a Faustino Coppi.

inaugurazione

taglio nastropergamena

 

 

 

 

 

 

 

pastonesiMilano-Sanremo, la statale che sale al Turchino, un paio di chilometri dopo Ovada, località Panicata. Sulla sinistra. Un boschetto. Un manufatto. Un rubinetto. E’ la fontana di Fausto Coppi. Secondo le testimonianze di vecchi cittadini e paesani, il Campionissimo si fermava qui, riempiva e ripartiva. Ottenuti i permessi, un gruppo di appassionati ha ripulito la radura, sfrondato alberi, disposto vasi, inserito piante, costruito un muretto, segnato un sentiero e sabato, prima del passaggio dei corridori, ha inaugurato la fontana. Autorità e curiosi, bambini in bicicletta e campioni a piedi, giornalisti commoventi e “suiveur” commossi, anche focaccia bianca e vino frizzante. C’era Faustino Coppi, sorpreso sempre di più da tanta partecipazione. C’era Marino Vigna, olimpionico a Roma 1960, ambasciatore di valori eterni. C’era Diego Sciutto, fra gli ideatori e i creatori di questo piccolo tempio idrico del ciclismo. L’acqua è il simbolo della purezza: quando un corridore pedala secondo le regole, si dice che vada “a pane e acqua”. L’acqua è l’immagine della generosità: la fotografia più celebre non solo del ciclismo, ma di tutto lo sport, è quella del passaggio della borraccia fra Coppi e Bartali, e l’acqua di quella borraccia rappresentava la forza della vita, ma anche la nobiltà del gesto (non solo offrirla, ma anche riceverla, almeno per uomini così orgogliosi). L’acqua è anche una materia della letteratura: quegli assalti lanciati non solo alle fontane, ma anche ai bar e alle osterie, e quei gregari che promettevano a baristi e osti che il conto sarebbe stato saldato da Vincenzo Torriani, il patron del Giro d’Italia (e non risulta che sia mai avvenuto). L’acqua è così dentro i corridori da radicarsi perfino nei loro cognomi: da Bevilacqua ad Acquaroli, senza dimenticare - e chi lo dimentica? - Malabrocca. La fontana di Coppi è un luogo incantato. La luce che filtra tra i rami, le foglie cadute e i fiori nascenti che illuminano il cammino, l’acqua che sgorga libera e felice. E nel momento del dissetarsi, la stessa azione e la stessa soddisfazione che accomuna i ciclisti di oggi al Campionissimo di ieri. Una ricreazione spirituale, una rigenerazione fisica, una ripartenza miracolosa.

Marco Pastonesi

Tratto da “L’Ora del Pasto” rubrica di tuttobiciweb.it

 

E quando avete messo i piedi su queste pietre, e quando avete sfiorato questa erba per avvicinarvi all’acqua, avete calpestato dopo 70 anni le orme e il sudore del Campionissimo che si apprestava a riempire la sua borraccia. Erano le ore calde del primo pomeriggio. E ora sentirete il suono delle Bianchi appoggiate per terra o al muretto e udrete il respiro dei suoi gregari che avevano pedalato con lui il Giro del Sassello e a rispettosa distanza si avvicinavano, anche loro, alla fonte.. Se state un attimo in silenzio potrete ascoltare mentre scherzano tra loro Gaggero, Giacchero, Ettore e Sandrino. E poi Fausto: “Siamo andati troppo piano, si chiacchiera…, ma adesso vi faccio parlare io...”! Caro Coppi, le molecole d’acqua di questa fontana sono entrate senza saperlo nel citoplasma delle tue cellule muscolari, nelle tue cellule di Campione del Mondo per sempre. Oggi bevendo qui diventeremo come tuoi fratelli, ci avvicineremmo magicamente al tuo mistero cercando di capirti. A questa sorgente, a questa polla c’è Fausto come tutti noi. Tutti noi siamo come Fausto.

Carlo Delfino

Orazione alla Cerimonia di Inaugurazione

L’area circostante la fontana Coppi è stata arricchita di parecchi cartelli raffiguranti ciclisti che hanno legato il proprio nome ad Ovada, tra questi i locali Antonio Negrini (vincitore del Giro di Lombardia), Franco Giacchero (vincitore del Giro del Marocco) e il ‘naturalizzato’ Imerio Massignan (l’Angelo del Gavia).