Il 28 marzo 1915 si disputò la nona Milano - Sanremo alla quale non parteciparono molti corridori stranieri per l'incombente guerra. Nelle settimane precedenti la corsa Ovada vide transitare per i tradizionali allenamenti i migliori corridori italiani del momento: Girardengo, Lucotti, Galetti, Agostoni, Oriani, Belloni, Rossignoli, Vigoni, Canepari, Ganna, Erba e Bertorelli.
Il 21 Marzo il Corriere pubblicava: "L'elenco degli iscritti a questa grande corsa va sempre più ingrossandosi, e siamo sicuri che prima della chiusura delle iscrizioni molti altri saranno ancora della partita".
La mattina del 28 marzo i tifosi che aspettavano il passaggio della corsa, assiepati lungo la via, avrebbero letto sul giornale locale, distribuito a cinque centesimi la copia dallo strillone Vincenzo Tasca, le seguenti considerazioni: "... la grande corsa internazionale, quest'anno riveste un carattere di nazionalità, mancando all'appello i forti campioni stranieri, che tanta animazione e tanto entusiasmo solevano portare nella disputa della gara. All'appello della Gazzetta dello Sport però hanno risposto tutti i nostri grandi campioni ma anche i più forti e ardimentosi dilettanti hanno voluto affrontare i disagi e le asprezze della classica prova.
Il servizio del controllo a firma nella nostra città sarà disimpegnato dai soci dell'Unione Sportiva Ovadese".

Ecco la cronaca dello svolgimento della gara:
"La Milano - Sanremo è stata una corsa davvero interessante, disputata palmo a palmo con accanimento fin sulla linea del traguardo. Dei 68 inscritti solo 41 presero la partenza. Nel tratto Milano - Ovada non si ebbe nulla di notevole tranne qualche sgroppata di Girardengo e di Agostoni, per cui al controllo e firma di Ovada, giunge un gruppo compatto, forte di una trentina di corridori con in testa il minuscolo Galletti. Durante i tre minuti di neutralizzazione concessa per la firma, quasi tutti i corridori cambiano la ruota della moltiplica per poter affrontare meglio la dura salita del Turchino.
Il passo da Ovada al Turchino è andato aumentando, come in un crescendo rossiniano, per cui più si saliva e più la corsa si faceva dura per le sgroppate di Aimo prima, Corlaita poi, infine di Gremo, che sulla faticosa rampa del Turchino stacca tutti di forza e raggiunge per primo la vetta con 200 metri di vantaggio su Belloni e Luccotti, che precedono d'altrettanto un numeroso gruppo d'inseguitori.
Nella discesa le cadute di Gremo e Belloni e gli scoppi di gomme di altri falsano completamente l'andamento della corsa com'era prospettato dalla salita del Turchino.
Da Voltri a San Remo la lotta fu continua, vivace e palpitante, resa più dura dall'insistenza della pioggia e dallo stato orribile della strade.
Gremo, Galletti, Luccotti, Corlaita furono i più brillanti attori e furono superiori ad ogni elogio. Girardengo ritardatosi per incidenti verso la fine ebbe un ritorno superbo, impressionante. Infatti dopo Laigueglia parte deciso, riagguanta Gremo prima, poi Luccotti e Galletti sorpassa Corlaita fermo per incidente e dopo qualche chilometro fatto in compagnia di quelli scatta fulmineo, distacca tutti e giunge primo a San Remo ancora freschissimo, tra le più entusiastiche acclamazioni del pubblico.
L'ordine d'arrivo. 1° Girardengo Costante di Novi Ligure, che ha coperto il percorso di 299 km. alla velocità media oraria di km. 27,230 cioè alle ore 16,54,10 impiegando ore 10,2,45. Corlaita Ezio di Bologna; Lucotti Luigi di Voghera; Gremo Angelo di Torino; Galetti Carlo di Milano.
La squalifica di Girardengo. Nella seduta di lunedì 29 marzo la Giuria riunitasi d'urgenza, su reclamo di Corlaita presentato dalla Casa Dei, squalificava ingiustamente Girardengo per avere abbreviato di 500 metri il percorso durante la traversata di Porto Maurizio.
Benché la Giuria della Milano - Sanremo, con un atto inconsulto, abbia voluto strappare la bella vittoria a Costante Girardengo, pure la splendida corsa da lui fatta ed i 6 minuti guadagnati agli altri corridori, sono più significativi ed eloquenti di un cervellotico responso di una Giuria".